lunedì 10 agosto 2009

Jim Brozman e Dick Tracy: c'è speranza?

Solo qualche mese fa, nella scheda dedicata al capostipite del fumetto poliziesco, avevo parlato della bassa qualità, sia in termini di storie che di grafica, che da qualche anno a questa parte sta martoriando la striscia di Dick Tracy, soprattutto grazie al non eccelso lavoro di Dick Locher. Costui infatti, dopo la morte dello sceneggiatore Mike Killian avvenuta nel 2005, ha preso su di sè la serie scrivendone anche i testi, con risultati a dir poco disastrosi.
Continui preamboli, casi polizieschi alquanto surreali e costruiti palesemente con poca intelligenza, villain poco carismatici con piani malvagi del tutto inutili. Insomma, una catastrofe. Il tutto condito con una pochezza nel disegnare da parte di Locher (che è un disegnatore!!) che sembra ormai aver condannato questa comic strip storica all'oblio. Tre mesi fa però compare una nuova firma accanto a quella di Locher, e cioè quella di Jim Brozman, un perfetto sconosciuto che ha lavorato per alcune case editrici in Usa e che da qualche tempo era l'assistente del cartoonist. Qualcosa è cambiato? In parte sì e in parte no. Locher ha continuato a mantenere lo stesso standard per quanto riguarda testi e dialoghi trascinando stancamente un' avventura con Tracy, Gravel Gertie e B.O Plenty per ben quattro mesi, mentre Brozman sembra avere gli stessi difetti al disegno del proprio mentore. Fino a qualche giorno fa...

Da una settimana infatti pare che l'aria stia cambiando all'interno della striscia, i disegni di Brozman si fanno più sicuri e ben costruiti, mentre i testi di Locher (forse aiutato da qualcuno) vanno alla ricerca finalmente di una storia poliziesca che veda agire il personaggio per quello che è realmente: e cioè un detective.
Ecco così che Tracy, accompagnato dalla moglie Tess e dalla figlia Bonnie, assiste durante uno spettacolo al circo alla morte di una trapezzista, assassinata misteriosamente mentre eseguiva un numero acrobatico con conseguente inizio di indagine da parte del protagonista e scoperta di un ricatto al capo del circo, Boss Ringo.

Nonostante qualche sbavatura nei testi, in cui Locher sembra ogni volta volere trovare un certo effetto drammatico trasformandolo in comico, questa storyline pare ingranare mentre Brozman lavora di fino nella parte grafica, eccetto per le domenicali.

Come potete infatti vedere qui accanto, pare che Locher abbia ancora il totale controllo della realizzazione della Sunday Pages. Il disegno infatti è pessimo, con tutti gli errori che connotano lo stile del cartoonist: mani e braccia orribili e sproporzionate sono infatti una firma riconoscibilissima di Locher.
Come andrà a finire? Solo il tempo potrà dirlo. Non ci resta che sperare che l'attuale storyline sia ben costruita e che presto comunque il Chicago Tribune trovi un valido sceneggiatore in grado di resuscitare questa strip, che in Usa ormai è pubblicata da pochissimi quotidiani.

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