giovedì 13 agosto 2009

Popeye tra umorismo e avventura

Ho sempre considerato il Popeye di Elzie Crisler Segar una grande striscia avventurosa, al pari del Mickey Mouse disegnato da Floyd Gottfredson, di cui ricordo con affetto di aver letto anni fa un bellissimo Oscar Mondadori che ora riposa, tranquillo, nella libreria dei miei a Venezia. E' per questo che guardo con tristezza a come la striscia del famoso marinaio sia ormai ridotta oggi, completamente messa da parte dal King Features.
Dalla morte nel 1994 di Bud Sagendorf , grande cartoonist capace di scrivere alcune delle strisce più belle dai tempi di Segar, la serie viene ufficialmente proseguita solamente attraverso le tavole domenicali da Hy Eisman (lo stesso disegnatore che continua senza infamia e senza lode un altra comic strip classica, ovvero la mitica Katzenjammer Kids), mentre le strisce quotidiane vedono la ristampa delle vecchie strip firmate da Sagendorf. Il problema principale è che le Sunday Pages di Eisman sono realizzate in maniera tale da risultare alla fine delle semplici, autoconclusive tavole umoristiche, senza alcuna caratterizzazione dei personaggi, nè alcuna avventura degna di nota, come potete vedere da questa recente domenicale, datata 9 agosto.




Un vero peccato, soprattutto se durante la settimana le ristampe di Sagendorf ci fanno intravedere e capire a che livelli fosse la strip fino al 1994. Resta da chiedersi se mai il King Features si accorgerà di questa situazione, decidendosi a rilanciare il personaggio con nuove, emozionanti e divertenti avventure. Non ci resta che aspettare e, ovviamente, sperare.

3 commenti:

  1. Considero il Popeye a fumetti una delle vette della Nona arte. Ma i diritti non erano scaduti? E se lo sono, vuol dire che chiunque può pubblicare nuove storie con il marinaio guercio?

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  2. Sinceramente credo che pubblicare storie non sia possibile.

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  3. Temo che non sia possibile creare nuove storie con BdF, forse fino al 2039, dovrei controllare, la legislazione in merito è una giungla, comunque, ne ho lungamente discusso nel blog di Luca Boschi, ed è saltato fuori che è meglio non provarci (ci sarebbero di mezzo anche i diritti di pubblicazione di una "King Comics" del 1966-67, vado a memoria ... insomma, il "Thimble Theatre" dovrebbe essere in pubblico dominio, ma i "grossi" trovano sempre qualche scappatoia per impedire tutto.
    Sono scaduti i diritti per la produzione fino a Capodanno 1930, poi interviene una, a detta generale, legge ad personam, ma fino a quella data si può pubblicare il "Thimble Theatre" liberamente (come ha fatto la rivistina dove compaio ... ;-) ).
    Saluti.

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