martedì 29 settembre 2009

Prickly City di Scott Stantis

Creata da Scott Stantis e apparsa per la prima volta sui quotidiani statunitensi l'11 Luglio 2004 grazie all'United Feature Syndacate, Prickly City è una tra le più interessanti strisce degli ultimi anni, che sta toccando, soprattutto in tempi recent, una popolarità molto vasta, sottolineando anche l'aumento considerevole dei giornali che la pubblicano, arrivati ormai a quota 100, rendendola in poco tempo la risposta conservatrice, a detta di molti, del Doonesbury di Garry B. Trudeau.


Protagonisti della striscia, che si svolge nella desertica Prickly City da cui la serie prende il nome, sono Carmen, una ragazzina ispanica dall'età indefinita con un carattere molto polemico, facente parte della sua connotazione conservatrice (visto che si dichiara apertamente repubblicana) e il cucciolo di coyote Winslow, che nella strip fa da contraltare agli argomenti repubblicani della sua amica, essendo egli di idee liberal. Circondati da altri comprimari, che però appaiono in maniera di gran lunga minore, Carmen e Winslow rimangono però il cuore della striscia. Le loro conversazioni, i loro dibattiti, i loro caratteri così spiccatamente agli antipodi sono la forza della serie e riescono a conquistare immediatamente il lettore. Il fascino di questa strip sta infatti negli argomenti trattati, in quanto l'autore ha costruito molte delle sue storyline puntando l'attenzione su molte vicende politiche e di cronaca degli ultimi anni: dalla vicenda di Terri Schiavo alla vittoria di Obama, dal pacchetto per stimolare l'economia messo in piedi dal presidente democratico, all'arresto del professor Henry Louis Gates fino al dibattito per la riforma sanitaria, con alcune strisce davvero pungenti sull'argomento pubblicate nel settembre del 2009 e riguardanti i Town Hall Meetings, incontri pubblici che si sono tenuti in gran parte degli Stati Uniti con risultati il più delle volte polemici tra i supporters democratici e repubblicani.
Nel presentare tutti questi eventi, Stantis riesce a essere realista e dissacrante al tempo stesso, con uno stile che mescola profondità, forza e semplicità in un modo tale da essere apprezzato anche da chi non è un conservatore, cosa che si riflette anche nella scelta di pubblicare la strip da parte di molti quotidiani notoriamente vicini ai democratici, o comunque con un impianto editoriale più liberal.
Ma Prickly City non si riduce solamente a questo, visto che ogni tavola domenicale della serie racchiude un tocco poetico che la avvicina di molto ad altre strisce di successo come ad esempio Bloom County di  Berkeley Breathed o anche più semplicemente alla storica Peanuts di Charles M. Schulz. Dopotutto, Stantis deve rendersi conto che la sua strip ha come protagonisti principali una bambina e un cucciolo di coyote e di certo non lo dimentica, riuscendo così con intelligenza a realizzare un fumetto a tutto tondo: satirico, irriverente, ma anche surreale e toccante.
In tutto questo la fa da padrone il tratto grezzo di Stantis (cresciuto come editorial cartoonist) bravissimo nel delineare non solo i personaggi, ma anche le location desertiche in cui si svolgono le vicende dei due protagonisti. Insomma, Prickly City è una striscia da tenere d'occhio attentamente, sperando presto  in una pubblicazione anche nel nostro paese, dove è praticamente sconosciuta ai più.

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