Rieccoci qui a parlare nuovamente del detective più famoso del mondo e per la precisione dell'attuale storyline ambientata al circo, che proprio in questi giorni si avvia alla conclusione. Ne avevo già parlato brevemente a
Settembre facendo intravedere tutta la mia irritazione per quella che si può di certo considerare senza ombra di dubbio la peggiore avventura di Dick Tracy del 2009, soprattutto perchè l'inizio non sembrava affatto male.
Iniziata ufficialmente il 21 Luglio in maniera assai interessante, con Tracy testimone assieme alla moglie Tess e alla figlia Bonnie della morte di una trapezzista (che poi si scopre essere per niente accidentale) questa storyline si è trascinata in maniera stancante per tre lunghi mesi, lasciando denotare tutta la pesantezza ai testi di
Dick Locher, ormai palesemente in difficoltà nel tentare di costruire una vicenda poliziesca coerente e razionale, oltre che avvincente. L'impressione che ne deriva è che l'autore non abbia nessuna idea preordinata di come portare avanti l'intera storia, lasciando forte nel lettore la sensazione, ogni giorno, di andare avanti con sceneggiature realizzate la sera prima senza avere uno schema preciso di cosa raccontare e di come concludere il tutto.
Il risultato è una staticità che annoia il lettore e che sembra imprigionare la striscia e i suoi personaggi. Se da un lato infatti abbiamo l'intera vicenda che per tre mesi si è svolta sempre all'interno del circo senza alcun cambio di scenario, dall'altra Locher ci propina le solite spiegazioni interminabili che ricordano molto da vicino quelle di
Tom Hanks ne "Il codice DaVinci", le quali però vengono smentite il giorno dopo, con palesi errori e incongruenze che farebbero rivoltare nella tomba addirittura
Chester Gould.
Unica nota lieta che già accennai tempo fa è la mano ferma di
Jim Brozman ai disegni. Nonostante qualche sbavatura occorsa solamente negli ultimi giorni, l'artista ha saputo mantenere ben saldo il proprio ruolo, realizzando alcune delle strip migliori dal punto di vista grafico. Una magra consolazione, se guardiamo al quadro generale.
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