giovedì 20 gennaio 2011

Dick Tracy: si cambia!

Per sapere nei particolari cosa cambia vi rimando alla news pubblicata su Comicus scritta dal sottoscritto, mentre vi dico cosa ne penso tra pooche righe...
Quella del Tribune era una decisione attesa, attesissima dai fan e per certi versi scontata. Non solo Dick Locher aveva dimostrato da tempo di non riuscire a costruire una storyline decente su Dick Tracy, ma anche il fatto che il disegnatore e sceneggiatore avesse rivelato pochi mesi fa di essere affetto dal morbo di Parkinson non pare aver giocato a suo favore, nonostante lo stesso Locher avesse confermato che avrebbe continuato la striscia. A Dicembre comunque era nota la scadenza del contratto, e i dirigenti del Tribune Media Service devono avere davvero pensato se continuare così, chiudere la serie o cercare di rilanciarla continuando una storica eredità che, bisogna dirlo, era stata messa ultimamente in cattiva luce. 
Certamente l'arrivo di un nuovo team creativo è qualcosa che ridà ossigeno e la scelta è ricaduta su due bravi autori (Mike Curtis e Joe Staton) che da qualche mese scrivono una serie di Dick Tracy su un fansite che, guarda caso, da oggi sembra inaccessibileCon Major Crime Squad, di cui avevo parlato brevemente nella rubrica di comicus Strip Comics, questi due autori avevano dimostrato un eccellente scrittura, grafica e una composizione di storyline ottima. Una scelta saggia da parte del Tribune, che si trasforma in una scommessa da vincere a partire dal 14 marzo, data in cui il detective creato da Chester Gould affronta una nuova era. E noi ci saremo!

2 commenti:

  1. Con tutto il rispetto per il bravo Staton, mi sembra una scelta anagraficamente strana.
    Joe Staton è un ultrasessantenne.
    Possibile che non si trovi un disegnatore più giovane?
    Non dico un debuttante, ma almeno uno sotto i 50?
    Certo, in confronto a Locher che ha passato gli 80...

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  2. Almeno Staton ha un bel tratto. Le hai viste le mani che disegna Locher e certe sue tavole domenicali? Rabbrividisco. Comunque mi dispiace per Brozman, chissà che fine fa.

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